mercoledì 4 febbraio 2009

Agli statali 70 euro subito. Agli enti locali per ora niente, ma poi qualcosa in più

Il ministro Brunetta ha convocato una conferenza stampa per "importanti comunicazioni sul rinnovo del contratto statali". Quali erano queste importanti comunicazioni? Essenzialmente due:
1. L'aumento di 70 euro lordi entrerà nelle buste paga dal mese di febbraio. Veramente si sapeva già, ma quando si tratta di dare questo tipo di notizie i ministri non hanno mai paura di essere ripetitivi.
2. Per gli enti locali e la sanità l'aumento invece ancora non arriva, ma la colpa - ci tiene a sottolineare Brunetta - non è del ministro. La colpa è di regioni, province e comuni, che hanno scelto di aspettare la firma del contratto prima di erogare gli aumenti, sebbene una norma di legge consentirebbe alle amministrazioni di farlo sin d'ora.

Sul primo punto si sofferma un articolo pubblicato oggi dal Messaggero. Quanto al secondo punto, quello che riguarda i lavoratori degli enti locali, vale la pena di aggiungere qualche osservazione in più.

Mentre nei comparti dello Stato centrale (ministeri, scuola, agenzie fiscali, enti parastatali) il contratto è stato firmato ed è ormai in vigore o sta per esserlo, nelle amministrazioni locali i tempi sono ancora lunghi. Questo dipende dal fatto che la Ragioneria generale ha finora fornito un parere negativo sulla bozza di accordo che dovrebbe essere siglata. In queste condizioni - dicono comuni, province e regioni - noi non possiamo pagare gli aumenti, non possiamo erogare soldi finché non otteniamo una copertura dalla Ragioneria. Brunetta ribatte che invece possono farlo, anzi lo ha scritto in una lettera indirizzata ai rappresentanti dei sindaci (il fiorentino Domenici), dei presidenti di regione (l'emiliano-romagnolo Errani), dei presidenti di provincia (il reatino Melilli). Lettera che si può leggere in fondo a questo post.

Ma perché la Ragioneria si oppone ai contratti di enti locali e sanità? Il fatto è che gli enti locali indentono concedere ai loro dipendenti qualcosa in più di quanto il governo ha previsto per gli statali. Qualche euro di aumento in più, e qualche garanzia normativa in più (per esempio si dovrebbero limitare le trattenute sui giorni di malattia). La Ragioneria considera però illegittime questo tipo di migliorie: una norma di legge del 2002 vieterebbe le disparità di trattamento fra i vari comparti della pubblica amministrazione.

E' chiaro che prima o poi la situazione si dovrà in qualche modo sbloccare. Sembra difficile che gli enti locali rinuncino alla loro intenzione di venire incontro alle richieste sindacali. L'aggiunta di qualche concessione è oltretutto indispensabile per ottenere la firma anche della Cgil, che finora non ha firmato i contratti nazionali dello Stato. Per gli amministratori locali (che sono in buona parte di centrosinistra) l'unità sindacale è fondamentale: come potrebbe un sindaco del Pd fare uno sgarbo del genere alla Cgil?

Se così stanno le cose, sembra inevitabile che alla fine i dipendenti di comuni, province, regioni e asl otterranno un contratto leggermente migliore rispetto ai loro colleghi statali. Per il momento non stanno vedendo neanche un euro di aumento, ma fra qualche mese forse potranno dire che a loro è andata meglio. Peraltro non si può escludere che in questa o quella amministrazione si decida di erogare almeno un anticipo: la legge di Brunetta consente a sindaci e presidenti di scegliere autonomamente se pagare o no.

Ecco dunque la lettera di Brunetta indirizzata al presidente dell'Anci (comuni), a quello dell'Upi (province) e a quello della Conferenza dei presidenti di regione.

"Ti scrivo in merito ai rinnovi contrattuali per il personale dipendente delle amministrazioni pubbliche, relativi al biennio in corso 2008 - 2009.
Come sai, negli ultimi mesi sono stati sottoscritti dall'ARAN e dalle organizzazioni sindacali rappresentative quasi tutti i contratti collettivi per il personale del settore Stato, riguardanti il predetto biennio economico; ciò consentirà di attribuire sollecitamente, non appena ultimate le procedure previste, i benefici economici spettanti.
Per i rinnovi contrattuali della Sanità, le relative procedure di contrattazione collettiva, invece, sono in una fase del tutto iniziale, considerato che sono stati da poco inviati all'ARAN i relativi atti di indirizzo; inoltre, per i rinnovi contrattuali del personale delle Regioni e delle Autonomie locali, a tutt'oggi non risultano ancora varati i necessari atti di indirizzo.
Rilevato quanto sopra, mi sembra utile, da parte mia, evidenziarti che la legge finanziaria per il 2009 (l. 22 dicembre 2008, n. 203), all'articolo 2, comma 35, con disposizioni applicabili a tutto il personale pubblico, ivi compreso anche il personale dipendente delle amministrazioni regionali e locali nonché del Servizio sanitario nazionale, prevede la possibilità di erogare direttamente le somme spettanti, sentite le organizzazioni sindacali e salvo conguaglio all'atto della stipulazione dei contratti collettivi nazionali di lavoro.
Pertanto, al fine di evitare prevedibili disallineamenti conseguenti ai tempi necessari per i rinnovi contrattuali e nell'ottica di assicurare quanto prima a tutti i dipendenti pubblici i benefici economici del biennio, Ti segnalo l'opportunità, ferme restando le valutazioni e le determinazioni nell'ambito delle proprie autonome competenze, di utilizzare le citate disposizioni della legge finanziaria per il 2009".
Renato Brunetta

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