Ieri la Funzione pubblica ha diffuso un comunicato per spiegare meglio il senso della norma sugli aumenti di stipendio "unilaterali" (quelli di cui si parla nel precedente post). Fra gli altri argomenti, nella nota si sottolinea un aspetto che nessuno aveva ancora notato. E' vero che nella Finanziaria si è previsto di distribuire subito ai dipendenti i soldi disponibili (per la precisione il 90% dei soldi disponibili), anche se non si trova un accordo con i sindacati. Ma questo pagamento - segnala il ministro Brunetta - non è un obbligo. E' "una possibilità che l'amministrazione può utilizzare a sua discrezione".
Se ciascuna amministrazione avrà la facoltà di decidere se mettere o non mettere i soldi in busta paga, ne consegue che l'aumento non arriverà necessariamente a tutti. Potrà succedere che, per esempio, il Tesoro decida di rivalutare subito gli stipendi per il personale della scuola, dei ministeri, degli enti di ricerca. Mentre ci potranno essere comuni, asl, istituti previdenziali che sceglieranno di non incrementare gli stipendi, vista la situazione finanziaria in cui si ritrovano tante amministrazioni locali in Italia.
La cifra facoltativa di cui parliamo è di circa 50 euro lordi medi (prendendo a riferimento la retribuzione media dei ministeri). Soldi che si sommerebbero agli 8-9 euro lordi circa che invece dovrebbero arrivare (quelli sono obbligatori per tutti) come "vacanza contrattuale".
Altri dettagli sull'argomento si possono leggere sul Messaggero di oggi.
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