venerdì 7 marzo 2008

Amori e molestie negli uffici pubblici

Visto che negli ultimi giorni ho scritto soltanto di soldi e contratti, oggi proviamo ad alleggerire il discorso. Parliamo di amore.
La notizia arriva da Bari, dove la Regione Puglia ha recentemente approvato un "Codice di condotta per la prevenzione di molestie sessuali, discriminazioni e mobbing". A lanciare la notizia ieri è stato il quotidiano La Repubblica.
Tralasciando le norme relative al mobbing (materia verso la quale nutro da sempre la più assoluta mancanza d'interesse) vorrei soffermarmi sulla parte dedicata alle molestie.

Il documento spiega quali sono i comportamenti identificabili come molestie sessuali. Fra gli esempi si legge:
- richieste, insinuazioni, pressioni, inappropriati e offensivi tesi ad ottenere e a proporre prestazioni sessuali.

E ancora: apprezzamenti verbali sul corpo; sguardi insistenti e gesti alludenti al rapporto sessuale; discorsi a doppio senso a sfondo sessuale.

A leggere queste righe, ci si potrebbe chiedere: come si fa a stabilire se uno sguardo, una battuta, un complimento rivolto a un/una collega siano legittimi atti di galanteria o se invece si tratti di comportamenti "inappropriati e offensivi"? Il codice disciplinare della Regione Puglia risponde così:
spetta a chi agisce stabilire se il comportamento possa essere tollerato ovvero considerato offensivo o sconveniente dal lavoratore o dalla lavoratrice verso cui l'azione è diretta.

Chiaro? Mica tanto.
Detta così, significa che lo stesso molestatore dovrebbe giudicare se si sta commettendo una molestia sessuale oppure no.
Qualche riga più avanti però il Codice precisa:
Le/i responsabili delle strutture e degli uffici hanno il dovere di vigilare e di favorire la prevenzione delle molestie sessuali, morali e del mobbing negli ambiti di lavoro che sovrintendono.

Insomma a controllare devono essere i capi degli uffici. Cioè proprio le persone che, avendo più potere, hanno più possibilità di esercitarlo per chiedere in cambio favori di natura impropria (e scusate la perifrasi, tanto ci siamo capiti).

In verità è prevista anche la possibilità di rivolgersi all'Ufficio disciplinare, ma il compito di inviare la segnalazione spetta a certi non meglio precisati "Comitati".

Dalla lettura di questo Codice ho ricavato due opposti timori. Da una parte, mi domando se in un ufficio pubblico sia ancora consentito innamorarsi e manifestare il proprio amore. Dall'altra, mi pare che documenti come questo non offrano neppure grandi strumenti di difesa a chi è davvero vittima di una molestia sessuale.

Per chi volesse approfondire il tema, comunque, ecco il Codice di condotta della Regione Puglia.

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