Pare che la firma del nuovo contratto nazionale abbia portato parecchio scompiglio nelle Agenzie fiscali.
Pare che la gente sia scontenta del risultato finale: i sindacati avevano promesso cose che per il momento non sono riusciti a ottenere. Per esempio l'abolizione della trattenuta sulla malattia (che peraltro viene recuperata sotto forma di premio alla presenza). O lo spostamento dell'indennità di amministrazione sul salario tabellare.
Pare che i rappresentanti di comparto della Uil abbiano provato a prendere le distanze dal contratto.
Pare che quelli di Cgil e Cisl si siano infastiditi, visto che sul contratto di firme della Uil ce ne sono un groviglio (si riconoscono gli scarabocchi di Pirani, Bosco, forse Cefalo, forse Macilenti e altri ancora).
Pare che, per tutti questi motivi, nelle agenzie siano state sospese le assemblee, almeno fino a mercoledì. Perché, pare, mercoledì ci sarà un incontro chiarificatore fra i segretari generali dei tre sindacati.
Pare anche che Cgil e Cisl siano intenzionate a tenere comunque le loro assemblee, pur sapendo che voleranno gli stracci.
Pare che fra i motivi del contendere ci sia anche la norma contrattuale che consente di licenziare i funzionari corrotti colti in flagranza di reato. Norma a cui la Uil si è strenuamente opposta durante le trattative.
Pare. Ma attenzione: su questa storia ognuno fornisce una versione diversa. E non si riesce a capire quale sia quella vera.
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