domenica 9 marzo 2008

Come votano i dipendenti pubblici

Il Sole 24 ore ha pubblicato un sondaggio sulle intenzioni di voto dei lavoratori dipendenti italiani, sia pubblici che privati. Dalla rilevazione emerge che fra i dipendenti pubblici ottiene molti più consensi il Partito democratico, mentre fra quelli privati vince di poco il Popolo delle libertà.

La differenza è dovuta soprattutto alla scarsa popolarità di cui gode il partito di Berlusconi nel mondo pubblico. La somma di Pd e Italia dei Valori ottiene più o meno la stessa percentuale di voti in entrambi i settori (40,5% nel pubblico contro il 39,5% nel privato); invece l'alleanza berlusconiana è forte fra impiegati e operai delle aziende (41,8%), ma è debolissima nelle amministrazioni statali e locali (34,1%). Il fenomeno riguarda sia il Pdl (5% di voti in meno nel pubblico rispetto al privato) sia la Lega (-2,5%).

I voti che Berlusconi perde fra i pubblici si ridistribuiscono fra gli altri partiti: la Sinistra arcobaleno prende il 9,5% (mentre fra i privati si ferma al 7,5%), l'Udc il 6% (contro il 4,5%).

Questo sondaggio non fa che confermare altre precedenti rilevazioni dello stesso tipo. Già nel 2006 diverse ricerche avevano rilevato la preferenza di statali e affini per il centrosinistra. L'anno scorso un sondaggio commissionato dalla Cgil aveva registrato che, dopo un anno di governo Prodi, molti lavoratori pubblici che avevano votato Unione si dichiaravano delusi. E in effetti anche il sondaggio del Sole 24 ore conferma una pesante perdita di consensi per i partiti di centrosinistra dal 2006 a oggi. Nonostante questo, la somma di tutte le sigle che vanno da Di Pietro alla lista "Alternativa comunista" conserva una netta maggioranza: circa il 54%.

Insomma, volendo semplificare, ma semplificare parecchio, si potrebbe giungere alla rozza conclusione che lo statale è di sinistra.
Forse però sarebbe più giusto riflettere sul rapporto fra i dipendenti pubblici e la figura di Silvio Berlusconi. In quindici anni di attività politica, fra tanti comizi, interviste e discorsi ai convegni, Berlusconi è stato di volta in volta presidente operaio, artigiano, agricoltore, commerciante, persino casalinga. Ma, con tutta la buona volontà, non ha mai avuto il coraggio di proporsi come presidente-statale. Al contrario è sempre stato attento a mentenere le distanze. E loro, gli statali, certe cose le avvertono.
Nel 2002, intervenendo al Forum della pubblica amministrazione, l'allora presidente del Consiglio disse alla platea: «Voi conoscete la macchina dello Stato meglio di me, perché ne fate parte. Io la conosco come cittadino e come imprenditore, oppure per quello che mi riferiscono i miei colleghi cittadini e imprenditori. E devo dire che in genere quello che mi riferiscono non sono complimenti, di solito sono lamentele».

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