I dipendenti di comuni, province e regioni potranno ricevere gli aumenti e gli arretrati nella busta paga del prossimo mese, o al massimo in quella di giugno. Oggi il contratto nazionale degli enti locali è stato definitivamente firmato dai sindacati e dall'Aran.
Per qualche giorno si era temuto che la pratica venisse rinviata. La Corte dei conti infatti aveva deciso di non certificare la pre-intesa siglata lo scorso 28 febbraio. Motivo: secondo i giudici il contratto è troppo generoso, o perlomeno sono troppi i soldi concessi nella busta paga fissa, non legati "a miglioramenti di produttività".
I sindacati e il comitato di settore (cioè governo e amministrazioni locali) hanno deciso in sostanza di ignorare le obiezioni della Corte. Alcune correzioni all'accordo sono state apportate, ma non correzioni sostanziali. In un documento unitario, Cgil-Cisl-Uil descrivono nel dettaglio i cambiamenti del testo, sottolineando come queste modifiche non modificano "se non in modo formale" i contenuti dell'accordo.
Cose che succedono due giorni prima delle elezioni.
E così, salvo sorprese nelle singole amministrazioni, fra maggio e giugno 700 mila lavoratori pubblici riceveranno gli aumenti e gli arretrati che si possono verificare nella nostra tabella.
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