lunedì 16 giugno 2008

Storie di assenteismo

Ogni tanto qualcuno si accorge che non tutti gli assenteisti sono impiegati pubblici. Come dimostra la storia raccontata qualche giorno fa dai cronisti di Rovereto: il dipendente di un'impresa privata è stato beccato dal suo datore di lavoro mentre danzava in televisione in mezzo a due ballerine, sebbene per l'azienda risultasse in malattia. Dal certificato medico risultava soffrire per i "postumi da un'ernia inguinale". L'impresa lo ha licenziato e lo ha pure denunciato per truffa continuata.

Quando si parla di dipendenti pubblici assenteisti si portano sempre ad esempio gli impiegati dei ministeri, dei comuni, gli infermieri degli ospedali, ma nessuno pensa mai di indagare sull'assenteismo nelle forze dell'ordine. Eppure, secondo i dati della Ragioneria, il comparto dei corpi di polizia è quello dove si registra la più alta media di assenze per malattia.
Si pensi a quell'agente di polizia in servizio presso la frontiera del Traforo Monte Bianco di cui hanno parlato recentemente i giornali. Anche lui aveva mandato un certificato medico, anzi tre certificati nell'arco di un mese, che attestavano una "sindrome influenzale" e una "distorsione del polso sinistro". Nel frattempo se ne andava a sciare sulle piste di Courmayeur. I suoi colleghi lo hanno visto e lo hanno denunciato. E' finito sotto processo con l'accusa di truffa aggravata. Il pubblico ministero pensava di aver dimostrato in maniera inequivocabile la sua colpevolezza grazie ai tabulati che segnavano i passaggi dello skypass sugli impianti di risalita. Invece l'agente è stato assolto. L'imputato ha ammesso di essere effettivamente andato in montagna, ma solo per prendere il sole e tirarsi un po' su il morale. L'avvocato difensore ha poi insinuato il dubbio che in realtà il suo assistito avesse prestato a qualche amico lo skypass. Alla fine il giudice ha sentenziato che "al pari di ogni altro dipendente statale assente dal servizio per malattia, il poliziotto non è tenuto a restare in casa". E ha aggiunto che "il dipendente in malattia ha interesse a osservare le prescrizioni che il medico riterrà di impartire per agevolare la completa guarigione, ma non ha certamente l’obbligo di seguirle".

L'ultima storia di assenteismo invece riguarda un burocrate a tutti gli effetti, un impiegato del catasto. Ma un impiegato particolare. Si tratta di una donna, una certa signora Adele, in servizio all'Agenzia del Territorio di Cosenza. La signora ha l'avventura di essere sposata con un presunto boss della 'ndrangheta. L'altro giorno è stata arrestata anche lei, nell'ambito di un'inchiesta su un'organizzazione di usurai. Ma mentre l'impiegata veniva trasferita in carcere, qualcuno in ufficio (evidentemente non informato dell'arresto) strisciava il suo tesserino magnetico per farla risultare presente. Ora i carabinieri stanno indagando sulle presenze in ufficio della dipendente prima dell'arresto. E un'indagine interna è stata aperta anche dall'Agenzia del Territorio, che peraltro è una delle amministrazioni italiane meglio organizzate nel controllo e nella valutazione del personale.

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