sabato 19 luglio 2008

Dacci oggi la nostra stretta quotidiana

Con la circolare sulle assenze diffusa ieri, il ministro Brunetta ha messo a segno davvero un bel colpo. La circolare nasce come un tranquillo documento interpretativo, divenuto necessario dopo l'entrata in vigore del decreto Tremonti. La classica direttiva ministeriale per fugare i dubbi tecnici che ogni nuovo testo di legge fa sorgere. I lettori di PUBBLICO DOMINIO del resto sapevano bene che la circolare sarebbe arrivata, lo avevamo anticipato in un post della settimana scorsa.

Ma i giornali, come al solito, l'hanno scambiata per una grande novità e l'hanno promossa a notizia del giorno. Come se non fossero già tutte cose scritte nel decreto Tremonti, o peggio ancora nelle vecchie leggi e nei contratti nazionali di lavoro. "Stretta sugli statali assenteisti", hanno annunciato i quotidiani in prima pagina. "Un'altra?", si saranno chiesti gli sbigottiti statali leggendo quei titoli. Tranquilli, la stretta è sempre la stessa. L'informazione in Italia funziona cosi, si ripetono all'infinito notizie vecchie (e qualche volta pure false) spacciandole per nuove.

Per il ministro Brunetta, dicevamo, è stato comunque un colpaccio, un grande successo tattico, forse andato al di là delle sue intenzioni. La settimana prossima, come abbiamo raccontanto, si terranno le prime manifestazioni di dipendenti pubblici contro il governo, preludio della mobilitazione nazionale che inevitabilmente vedremo in autunno. Ma agli occhi dell'opinione pubblica finirà per apparire come la rivolta degli assenteisti che non vogliono le visite fiscali. Mentre passeranno in secondo piano le reali motivazioni della protesta. A cominciare dall'arretramento degli stipendi dei lavoratori pubblici, programmata dal governo per i prossimi anni.

P.S. Nella circolare sulle malattie magari qualche novità interessante c'è anche. Lo vedremo nei prossimi giorni. Nel frattempo chi fosse interessato può leggerne direttamente il testo. Rispetto alle altre circolari della Funzione pubblica questa sembra scritta in un italiano un po' più decente.

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