lunedì 14 luglio 2008

Polizia e militari chiedono un trattamento speciale. Ma non ce l'hanno già?

Vogliono la "specificità". Cioè vogliono che sia riconosciuto il loro diritto ad essere trattati meglio degli altri, ad avere aumenti di stipendio più alti degli altri, ad avere una pensione migliore. E diciamo subito che polizia e militari hanno tutti i titoli per chiederlo, questo trattamento speciale. Primo, perché non si può negare che rincorrere i criminali per la strada o schivare le sassate degli ultrà allo stadio non è la stessa cosa che stare seduti davanti a un computer. Secondo perché, proprio in nome della "specificità", lo scorso dicembre poliziotti, carabinieri, finanzieri, soldati, avieri, marinai sfilarono in corteo contro il governo Prodi, e alla loro protesta aderì l'allora opposizione, compreso Silvio Berlusconi che inviò un messaggio per dire "io sono con voi". In seguito gli uomini delle forze armate e delle forze dell'ordine (mezzo milione di persone, più le rispettive famiglie) hanno sicuramente contribuito alla vittoria elettorale del centrodestra, quindi oggi fanno benissimo a bussare alla porta del governo e chiedere conto delle promesse fatte.

Dietro alla porta però si è piazzato un signore che non ha alcuna intenzione di aprire. Si chiama Giulio Tremonti, il suo compito è di trovare una trentina di miliardi di euro in tre anni, e una delle poche voci su cui può intervenire (non potendo toccare le pensioni né alzare le tasse) è la spesa per il personale. E siccome sugli altri statali ci è già andato giù pesante, si trova costretto a chiedere qualche sacrificio pure ai militari e agli agenti di polizia.

Per sostenere le ragioni del suo rifiuto, Tremonti ha tirato fuori un argomento molto interessante. Volete un riconoscimento economico per vostra specificità? Ma guardate che ce l'avete già. Sono anni che i governi concedono al comparto sicurezza molto più di quanto viene accordato agli altri comparti della pubblica amministrazione, sia in termini di stipendi che di assunzioni. In tutto, dal 2001 a oggi, questa specificità implicita è costata allo Stato un miliardo di euro.

E questo miliardo di euro - aggiungiamo noi - non è servito solo ad assumere e a stipendiare chi va per la strada a tutelare l'ordine pubblico, ma è arrivato anche a quelli che lavorano negli uffici o nelle mense, agli autisti degli ufficiali, ai baristi degli ufficiali, ai segretari degli ufficiali, agli attendenti degli ufficiali...

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