mercoledì 30 aprile 2008

I sindacati e Nicolais si lasciano male

Il ministro Luigi Nicolais se ne va, e Cgil-Cisl-Uil lo salutano con una letteraccia. I tre firmatari sono i confederali Michele Gentile, Gianni Baratta e Paolo Pirani. A farli arrabbiare è stata soprattutto quella circolare sul precariato di cui abbiamo parlato in un recente post. I sindacalisti invitano Nicolais a ritirare la sua ultima direttiva. E contestano "la notevole produzione di pareri e circolari che ha caratterizzato l'ultimo mese di permanenza dell'attuale 'management' di Palazzo Vidoni".

Tesoro, i premi di Tremonti non piacciono alla Corte dei conti

Secondo la Corte dei conti, i premi di produttività che ogni anno vengono distribuiti al Ministero Economia e Finanze non vanno bene. Per essere precisi, non va bene "il meccanismo di determinazione dell'importo". Per essere chiari: si danno troppi soldi.

Lo si legge in una relazione "sull'andamento della spesa coperta con entrate non riassegnabili". I magistrati contabili si esprimono in un linguaggio tutto loro, e qui non ci soffermeremo sui dettagli. Limitiamoci a dire che l'indagine si è concentrata su quanto è avvenuto negli anni 2003, 2004 e 2005, e ha rilevato "l'inappropriatezza" del sistema adottato per calcolare le risorse da redistribuire fra i dipendenti del ministero.

In quegli anni alla guida del Mef si alternarono Tremonti e Siniscalco. Fu proprio Tremonti a introdurre la norma cosiddetta delle "cartolarizzazioni", ovvero la regola grazie alla quale ancora oggi il personale del Tesoro ogni anno può ricevere una quota dei proventi che arrivano dalla vendita degli immobili pubblici e da altre voci (i risparmi sulle spese dello Stato, la riduzione degli interessi sul debito). Aldilà dei dubbi sull'opportunità di calcolare in questo modo la produttività degli impiegati ministeriali, la relazione della Corte dei conti lascia intendere che il calcolo sia stato poco trasparente e troppo generoso.

Se davvero in quegli anni la cifra complessiva è stata eccessiva, gli effetti si sentono ancora oggi. Infatti le risorse distribuite nel 2004 sono diventate un parametro di riferimento, il tetto massimo da non superare ogni volta che si deve assegnare il nuovo fondo annuale (così prevede una norma voluta sempre da Tremonti). E se la somma del 2004 è stata molto alta, sotto quel tetto ci si può stare molto comodi.

domenica 27 aprile 2008

Ministero del Lavoro, i dirigenti non vanno al seminario

Lunedì 14 aprile, mentre gli italiani ancora si recavano ai seggi elettorali per votare, al ministero del Lavoro si teneva un seminario dal titolo: "Stili di leadership, gestione e negoziazione dei conflitti". Ma l'iniziativa non pare aver avuto un grande successo. La cosa ha comprensibilmente fatto arrabbiare il direttore generale del personale, Massimo Pianese. Lo testimonia una lettera che Pianese stesso ha inviato ai suoi colleghi:
"Ore 9, su ventisette dirigenti convocati, presenti in aula sette. Ore 9,35, entra l'ottavo dirigente. Il fatto in sé parla da solo".

Prosegue poi il direttore generale:
"Nella presentazione ad un'aula pressoché deserta, nonostante l'amarezza che prova chi, come il sottoscritto, da anni, fa del tema della leadership un cavallo di battaglia [...] non ho potuto non sottolineare la gravità dell'episodio. Una sottovalutazione del proprio dovere che non ha bisogno di alcun commento. L'impegno dell'Amministrazione per la crescita dei propri Uomini non è compreso a sufficienza, non è ripagato evidentemente con la stessa moneta".

Il dottor Pianese non indica i nomi dei dirigenti mancati all'appello, in una nota a piè di pagina scrive: "Omissis". Ma a questi innominati rivolge un chiaro avvertimento a conclusione della lettera:
"Non si cada nell'equivoco di considerare questa mia alla stregua di un mero esercizio emotivo. Al contrario, con la più lucida razionalità, intendo stigmatizzare un fatto e un comportamento incompatibile con il ruolo che vi è proprio, sul piano della valutazione".

Si mette male per i diciannove dirigenti che non sono andati al seminario: quest'anno l'indennità di risultato mi sa che se la scordano.

venerdì 25 aprile 2008

La stabilizzazione dei precari sarà meno facile del previsto

Nei giorni scorsi il ministro Nicolais ha emesso una circolare interpretativa che restringe abbastanza i confini della stabilizzazione per i precari. Se ne parla in un articolo in edicola domani (sabato) sul Messaggero.

Premi alle agenzie fiscali e al Mef. Protesta la Guardia di Finanza

Il ministro Padoa-Schioppa ha firmato il cosiddetto decreto delle "cartolarizzazioni". Cioè l'atto con cui si assegnano le risorse per pagare i premi di produttività al ministero dell'Economia e alle agenzie fiscali. Le cifre sono un po' più alte di quelle degli ultimi due anni, anche se si mantengono al di sotto del tetto fissato dalla legge (cioè il 10% in meno delle somme che furono distribuite nel 2004).

La scelta di firmare il decreto ha provocato la reazione polemica della Guardia di Finanza. Il Cocer (sindacato militare) reclama da anni il diritto a partecipare alla spartizione delle risorse ottenute dalla lotta contro l'evasione fiscale. I finanzieri speravano che il governo uscente non firmasse il decreto, per rimettere tutto a una trattativa da avviare con il futuro ministro - si suppone - Tremonti.

I sindacati del pubblico impiego di contro fanno notare che la firma del decreto era un obbligo dettato dalla legge, e che anzi quest'anno la firma è arrivata molto in ritardo rispetto agli anni precedenti.

Altri dettagli sulla vicenda si possono trovare in un articolo sul Messaggero di oggi.
L'articolo purtroppo contiene una evidente imprecisione. C'è scritto che il provvedimento "è stato firmato l'8 marzo scorso, sei giorni prima delle elezioni". Sono riuscito a commettere due errori in una riga sola: il decreto in realtà è stato firmato il 21 aprile, e comunque l'8 marzo non è "sei giorni prima delle elezioni".
A parte il doppio sfondone, il resto dovrebbe essere (fino a prova contraria) corretto.

mercoledì 23 aprile 2008

La Motorizzazione di Roma Sud

Negli uffici della Motorizzazione civile Roma Sud sono finiti i lavori di ristrutturazione. Erano stati avviati un mesetto fa, dopo che una dipendente si era fatta male inciampando su un filo elettrico scoperto e il dirigente dell'ufficio era stato multato per l'inadeguamento dei locali (ne avevamo parlato anche su PUBBLICO DOMINIO). I dettagli sono in questo articolo del Messaggero.

martedì 22 aprile 2008

Errata corrige: la tabella Agenzie fiscali

Mi è stato giustamente segnalato un errore nella tabella sugli aumenti e gli arretrati delle Agenzie fiscali.
In una colonna si fa riferimento a una vecchia classificazione (da A1 a C3S) che in realtà ha senso solo per quei dipendenti che provengono dai Monopoli di Stato. Ora la tabella è stata doverosamente corretta con l'aggiunta di un asterisco e di una nota.

lunedì 21 aprile 2008

Dipendenti pubblici in Algeria

Un algerino di 23 anni si è evirato in segno di protesta contro le amministrazioni pubbliche che, a suo dire, «assumono solo le donne».
Secondo il quotidiano saudita "Riad", l'uomo aveva recentemente ricevuto un ennesimo rifiuto alla domanda di impiego da parte di un ente pubblico.
«Vengo sempre respinto - ha spiegato - mentre vedo che le donne sono assunte a discapito degli uomini, in particolare in polizia e nell'esercito».

Dipendenti pubblici in Danimarca

A Copenaghen i lavoratori del pubblico impiego sono in sciopero da mercoledì scorso. Chiedono aumenti di stipendio del 15%. La vertenza riguarda in particolare il comparto della sanità (che comprende anche gli insegnanti degli asili). La controparte ha offerto una rivalutazione del 12,8%: in altri comparti i sindacati hanno accettato la proposta e hanno già firmato un accordo, in questo caso invece l'offerta è stata respinta. La rivendicazione viene giustificata con il fatto che in Danimarca le retribuzioni pubbliche sono nettamente inferiori a quelle delle imprese private. Un altro tema della protesta è la disparità di reddito fra uomini e donne.

Il Foa, sigla sindacale che guida la protesta, ha annunciato che gli scioperi dureranno per almeno due settimane e non esclude che possano protrarsi addirittura per un mese intero. In Danimarca esiste una "cassa scioperi": una trattenuta fissa sulle buste paga alimenta regolarmente un fondo, da cui poi si attinge per non lasciare senza stipendio chi si astiene dal lavoro.

Gli scioperi stanno provocando disagi seri ai cittadini, eppure secondo un sondaggio sette danesi su dieci appoggiano la protesta. Un'altra ricerca però ha dimostrato che l'opinione pubblica sottostima il reddito dei dipendenti pubblici: alla domanda "secondo lei quale sarebbe lo stipendio giusto per un lavoratore pubblico" l'80% degli interpellati indica una cifra più bassa di quanto mediamente guadagnino già oggi i lavoratori in sciopero.
Forse la popolarità di cui gode questa vertenza si spiega anche con il fatto che i sindacati hanno investito ingenti risorse per acquistare spazi pubblicitari sui giornali.

sabato 19 aprile 2008

I permessi per gli elettori e per gli scrutatori

In Italia si vota praticamente tutti gli anni, anche due o tre volte all'anno, quindi le regole sui permessi elettorali dovrebbero essere ben note ai dipendenti pubblici. Invece molti mi chiedono informazioni e chiarimenti, e ho scoperto che a volte anche i sindacalisti non conoscono bene il meccanismo.

Visto che fra una settimana si vota di nuovo (i ballottaggi delle amministrative), provo a sintetizzare le norme previste da leggi e contratti.

- SCRUTATORI: SOLDI O GIORNI DI RIPOSO?
La legge 53 del 1990 stabilisce il seguente principio: i giorni di lavoro persi per partecipare a un seggio elettorale vanno rimborsati, i giorni non lavorativi invece devono essere recuperati con riposi compensativi. Più chiaramente, scrutatori e rappresentanti di lista hanno diritto a: un giorno di riposo compensativo per il sabato, un altro per la domenica, un giorno di retribuzione e un buono pasto per il lunedì. Se lo scrutinio si protrae oltre la mezzanotte del lunedì, allora i giorni di retribuzione diventano due.

- COSA BISOGNA FARE
I dipendenti pubblici chiamati a fare gli scrutatori devono presentare alla loro amministrazione il certificato di designazione emesso dall'ufficio elettorale del Comune. I rappresentanti di lista invece devono esibire il documento di nomina da parte del loro partito. Gli uni e gli altri, una volta tornati al lavoro, devono consegnare una copia dello stesso certificato con la firma e il timbro del presidente di seggio; nel foglio devono essere indicati anche i giorni di presenza al seggio e gli orari di inizio e fine delle operazioni elettorali.

- DIPENDENTI CHE VOTANO IN UN ALTRO COMUNE
Chi risiede (e quindi vota) in un comune diverso da quello in cui lavora, può chiedere uno o più giorni di permesso non retribuito. Esiste però un modo per non perdere la giornata di stipendio: usufruire dei permessi retribuiti previsti dai contratti per motivi familiari o personali (se ne possono avere 3 all'anno). Chi viaggia in treno o in nave può chiedere uno sconto: basta esibire la tessera elettorale, che al ritorno ovviamente deve presentare il timbro del seggio. Per il viaggio di andata in realtà si può anche fare a meno della tessera elettorale, è sufficiente un'autocertificazione. Chi vuole saperne di più può consultare la circolare del ministero dell'Interno.

mercoledì 16 aprile 2008

Aumenti pure alle agenzie fiscali, ma con modifiche normative

E le agenzie fiscali? Dopo due mesi di dibattiti accesi, votazioni e proteste, alla fine anche qui si è arrivati alla firma definitiva. Quindi stanno per entrare in busta paga gli aumenti e gli arretrati (ecco la tabella).
Ma al momento di firmare, i sindacati hanno ottenuto dall'Aran alcune piccole modifiche sulla parte normativa. Cioè quella che più aveva scontentato i lavoratori. I tanti no con cui l'intesa era stata accolta nelle assemblee evidentemente hanno spaventato tutti: Cgil-Cisl-Uil, il governo, l'Aran. Meglio fare qualche cambiamento allora.

Le correzioni sono state tre. Una è puramente formale: il funzionario licenziato perché colto in flagrante reato di corruzione o concussione, se viene successivamente assolto dal tribunale, ha diritto ad essere riammesso in servizio e risarcito del danno. E' una precisazione ovvia, che ribadisce quanto già previsto dal codice civile, dunque non ha conseguenze pratiche.

La seconda correzione invece è sostanziale. Riguarda il famoso "premio di presenza": la prima bozza dell'accordo introduceva una specie di piccola indennità aggiuntiva per coloro che fanno meno di 8 giorni di assenza in un anno; nella versione definitiva questo premio non esiste più. Naturalmente i soldi non andranno perduti: tornano dove sono sempre stati, ovvero nel fondo di amministrazione, quindi alimenteranno i premi di produttività.

La terza correzione definisce meglio i confini degli "alterchi con vie di fatto negli ambienti di lavoro", che secondo il nuovo contratto andranno puniti con la sospensione dal servizio fino a 6 mesi. Dunque per "vie di fatto" si dovranno intendere "percosse e lesioni personali, secondo quanto previsto dal codice penale".

Aumenti in arrivo anche nelle asl

Anche per i lavoratori della sanità il nuovo contratto nazionale è ormai in vigore. La firma definitiva all'Aran è arrivata giovedì scorso (e scusate il ritardo con cui do la notizia). Gli aumenti e gli arretrati sono quelli che si leggono nella nostra tabella. Dovrebbero arrivare nella busta paga di maggio, o al massimo in quella di giugno.

venerdì 11 aprile 2008

Firmato il contratto degli enti locali

I dipendenti di comuni, province e regioni potranno ricevere gli aumenti e gli arretrati nella busta paga del prossimo mese, o al massimo in quella di giugno. Oggi il contratto nazionale degli enti locali è stato definitivamente firmato dai sindacati e dall'Aran.
Per qualche giorno si era temuto che la pratica venisse rinviata. La Corte dei conti infatti aveva deciso di non certificare la pre-intesa siglata lo scorso 28 febbraio. Motivo: secondo i giudici il contratto è troppo generoso, o perlomeno sono troppi i soldi concessi nella busta paga fissa, non legati "a miglioramenti di produttività".

I sindacati e il comitato di settore (cioè governo e amministrazioni locali) hanno deciso in sostanza di ignorare le obiezioni della Corte. Alcune correzioni all'accordo sono state apportate, ma non correzioni sostanziali. In un documento unitario, Cgil-Cisl-Uil descrivono nel dettaglio i cambiamenti del testo, sottolineando come queste modifiche non modificano "se non in modo formale" i contenuti dell'accordo.

Cose che succedono due giorni prima delle elezioni.

E così, salvo sorprese nelle singole amministrazioni, fra maggio e giugno 700 mila lavoratori pubblici riceveranno gli aumenti e gli arretrati che si possono verificare nella nostra tabella.

mercoledì 2 aprile 2008

La differenza fra Francia e Italia

Jean-Cyril Spinetta è il presidente di Air France, una delle maggiori compagnie aeree del mondo. Non un presidente "politico", di rappresentanza, ma un manager vero che guida la sua azienda e prende le decisioni in prima persona. Nel suo curriculum però non ci sono quelle esperienze che noi definiremmo "manageriali". Prima di essere nominato a capo della società aerea, Spinetta era un funzionario statale.

Da giovane è stato un allievo dell'Ena, l'istituzione parigina che corrisponde alla nostra Scuola superiore della pubblica amministrazione (si fa per dire: come se uno chiamasse Elvis Presley "il Little Tony americano"). Per venticinque anni Spinetta ha ricoperto incarichi ministeriali: dirigente generale alla Pubblica istruzione, capo di gabinetto al Lavoro, alle Politiche sociali e in altri dicasteri. Poi nel '97 la nomina al vertice di Air France.

In Francia è del tutto normale affidare un grande gruppo industriale a un dirigente formatosi nelle strutture pubbliche. Una cosa impensabile in Italia. Chissà se mai vedremo il giorno in cui un alto funzionario dello Stato verrà considerato all'altezza di governare una società come l'Eni o l'Enel.

Parlare di pubblico impiego in tv

Quando in televisione i dibattiti elettorali sfiorano i temi del lavoro pubblico, il divertimento è assicurato. Per esempio, a Porta a Porta ogni tanto si può ascoltare Vespa che, con tono incalzante, rivolge al politico di turno la stringente domanda: "Lei sarebbe favorevole a non ricoprire con le assunzioni tutti i posti lasciati liberi dai dipendenti pubblici che vanno in pensione?"

Mai una volta che qualcuno gli risponda: "Guardi, dottor Vespa, che nel pubblico impiego veniamo da sei anni di blocco delle assunzioni".