mercoledì 30 gennaio 2008

Arrivano gli arretrati della scuola

Una buona notizia per chi lavora nella scuola. Nella prossima busta paga finalmente ci saranno gli aumenti e gli arretrati di cui finora tanto si è parlato e poco si è goduto. I soldi entreranno nel cedolino del prossimo mese, quindi saranno accreditati sul conto corrente il 23 febbraio.

Il rinnovo del contratto nazionale della scuola è stato firmato il 29 novembre. Eppure ancora oggi, a due mesi di distanza, i dipendenti non hanno visto neanche un centesimo. Per questo ritardo i sindacati hanno protestato contro il (fu) governo Prodi, Enrico Panini della Cgil l'ha definito un fatto "sconcertante e inaccettabile".
Il disguido, per quanto antipatico, non si deve a questioni politiche, né a furbizie contabili. Semplicemente si è trattato di un contrattempo tecnico.
L'applicazione di questo nuovo contratto è risultata particolarmente complicata. L'accordo prevede come al solito un arzigogolato meccanismo di decorrenze. E per di più introduce una novità assoluta nel calcolo del Tfr: d'ora in poi anche l'indennità Rpd (Retribuzione professionale docenti) concorrerà a far crescere la futura liquidazione, e di conseguenza il versamento al fondo pensione Espero. Dal punto di vista matematico si tratta di un calcolo banale, il difficile sta nel distinguere senza fare errori i docenti ai quali spetta il Tfr da quelli cui invece si applica ancora la vecchia "buonuscita".
Il caso poi ha voluto che la prima applicazione del contratto coincidesse con il pensionamento di Roberto Abatecola, l'ex dirigente del Service personale Tesoro divenuto ormai una celebrità per i lettori di questo blog.
Aggiungiamoci le carenze di organico e le ferie di Natale, ed ecco spiegato perché il SpT non è riuscito a recepire il nuovo contratto con le buste paga di gennaio.

Ora comunque al SpT sono riusciti a sistemare tutto e i soldi sono in arrivo. Particolarmente interessante sarà la somma relativa agli arretrati: per un docente di scuola media con 15 anni di anzianità, la cifra si aggira sui mille e 500 euro lordi. Per chi vuole saperne di più, ecco un'ottima tabella elaborata dalla Flc Cgil.
Purtroppo, una parte di questi soldi sarà inevitabilmente assorbita dal conguaglio dell'Irpef, conguaglio che gli statali pagano proprio sulla busta paga di febbraio (mentre i privati l'hanno già pagato a dicembre).

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