Ai dipendenti pubblici può sembrare normale che i loro stipendi arrivino regolarmente tutti i mesi, in genere senza errori, e che le buste paga recepiscano i rinnovi contrattuali pochi giorni dopo la loro entrata in vigore. Può sembrare normale e invece tanto normale non è, se pensiamo a quanto possano essere sgangherate e approssimative a volte le strutture della burocrazia statale.
Il merito va a un ufficio del ministero dell'Economia: il Service per il personale del Tesoro (detto anche Spt). Un ufficio che ogni mese elabora quasi un milione e mezzo di cedolini, li trasmette ad altrettanti lavoratori statali e provvede ai pagamenti.
Oggi è andato in pensione il dirigente che ha creato Spt e che l'ha sempre guidato in questi anni. Si chiama Roberto Abatecola, e qualche tempo fa il settimanale Panorama lo ha definito "eroe del lavoro pubblico". Magari eroe è un po' troppo, ma almeno i complimenti vale la pena di farglieli.
Alla giornalista che lo intervistava Abatecola ha raccontato: «Fare le paghe è un martirio: basta un giorno di ritardo e rischi il massacro. Ma non è mai successo. Così, nessuno ci conosce. Spesso, neanche i ministri».
Proprio ieri, nel primo giorno senza Abatecola, qualcuno forse si è accorto che esiste il Service per il personale del Tesoro. La Cgil ha protestato perché nella busta paga di gennaio i lavoratori della scuola non avranno gli aumenti e gli arretrati del nuovo contratto. Sulla vicenda potrete leggere un breve articolo sul Messaggero in edicola fra poche ore.
A reggere l'ufficio di Abatecola è rimasta Roberta Lotti, una dirigente dalle ottime credenziali. In bocca al lupo a lei e ai suoi collaboratori.
lunedì 7 gennaio 2008
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