L'altroieri ho riferito la battuta di un sindacalista: "Io le trattative così le facevo tanto tempo fa, al tempo di Cirino Pomicino". Il ritorno del metodo Pomicino nel pubblico impiego è ormai argomento di conversazione diffuso negli ambienti ministeriali.
La nuova trattativa per i contratti pubblici sta per partire senza un tetto, senza un limite di spesa. La quantità delle risorse da spendere si calcolerà a posteriori, dopo che i sindacati e l'Aran avranno concordato l'entità degli aumenti pro capite.
Il governo non solo si è impegnato verbalmente a seguire questa procedura, ma ha persino messo l'impegno nero su bianco in un comunicato ufficiale: "A definizione delle intese contrattuali il Governo provvederà alla relativa copertura finanziaria garantendo in ogni caso la decorrenza dal 1 gennaio 2008".
Cgil Cisl e Uil se la ridono. Con il metodo Pomicino i sindacati si sono sempre trovati molto bene. I dipendenti pubblici possono chiedere, e in teoria anche ottenere, una rivalutazione di stipendio illimitata.
Naturalmente questo non vuol dire che il rinnovo dei contratti 2008-2009 (con eventuale aggiunta del 2010) sarà una passeggiata. I conti pubblici quest'anno potrebbero essere un po' meno floridi dell'anno scorso, e quando arriverà il momento di discutere di soldi cominceranno i guai veri. Scommettiamo che fra un paio di mesi torneremo a parlare di scioperi?
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