Ancora una volta mi trovo a scrivere di Renato Brunetta, e confesso di non poterne più. Non passa giornata senza che ci si trovi a riportare una dichiarazione del ministro, una notizia che riguarda il ministro, una polemica innescata dal ministro. Abbiamo alle spalle appena cinque mesi di governo, e sembra passata un'eternità.
Tuttavia devo personalmente ringraziare il professor Brunetta. Da quando c'è lui, questo blog ha aumentato il numero di lettori. Su Google vanno fortissimo le ricerche con le parole "Brunetta", "assenteismo", "dipendenti pubblici".
Il pubblico impiego è diventato un argomento che tira, e tutti i giornali se ne sono accorti. Soprattutto i siti internet, dove l'interesse riscosso da una notizia è immediatamente misurabile con il conteggio dei clic.
A questo proposito è molto interessante una visita al sito web del Messaggero. L'edizione on line del quotidiano mostra tutti i giorni la classifica dei dieci articoli più letti del giorno, e gli articoli su Brunetta o sugli statali saltano sempre ai primi posti. Inoltre il sito presenta la classifica dei più letti della settimana. Se la scorriamo oggi, vediamo che nella settimana appena trascorsa fra i dieci articoli di maggior successo ce ne sono cinque dedicati al pubblico impiego.
Quando qualcuno gli ha rimproverato di andare troppo in televisione, Brunetta ha risposto: "Faccio audience, mi invitano". Premesso che gli inviti si possono sempre rifiutare, bisogna riconoscere che ha detto una cosa vera.
Ma siccome a PUBBLICO DOMINIO dell'audience gliene importa poco, nei prossimi giorni cercheremo di non nominare il ministro Brunetta. Ci proveremo, ma sarà dura. Di questi tempi, chiedere a un dipendente pubblico di non pensare a Brunetta è come chiedere a un eschimese di non pensare al freddo.
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1 commento:
Caro dottor Piovani, come si fa a non parlare di Brunetta, a dispetto delle migliori intenzioni? Non parlarne è impresa quasi sovrumana. Brunetta è tutto intorno a noi, come le nebbie autunnali del suo nativo Veneto, con la grazia diffusa e impalpabile dell'elefante nella cristalleria. Ha visto l'ultima del Ministro? Nella solita intervista (numero 543.862 della serie?) al solito giornalista compiacente sul giornale supercompiacente (indovini lei quale), dopo la consueta brachilogia sarcastica con cui ritualmente liquida la critica più ovvia che gli viene mossa - una volta ammanettati i fannulloni pubblici con arresti domiciliari e tornelli, pensa sul serio che questo li motivi splendidamente a lavorare come robot nelle loro celle, per il solito striminzito stipendio? - , il Ministro estrae dal mazzo delle sorprese che ha sempre in serbo, evidentemente per dare un minimo di senso ad interviste altrimenti eternamente uguali a se stesse, la formidabile novità.
Come stimolare i fannulloni al lavoro, come fargli sentire il fiato rovente della pubblica collera sul collo? I cittadini potranno valutare l'operato della PA... assegnando ad atti ed uffici delle "emoticons". Sì, le faccine della posta elettronica: faccina sorridente, bravo travet, il cliente è soddisfatto; faccina accigliata, male travet, il cliente non è contento; faccina infuriata, malissimo travet, sei in odore di licenziamento. Ecco finalmente la risposta ai dubbi disfattisti e antiitaliani della "povera Italia" degli snob criticoni di sinistra: come valutare l'attività della PA, e chi valuta i valutatori? Come valutare: con le faccine. E i valutatori? La gente, la gggente: jedermann, il Leviatano, la pubblica opinione, i consumatori, la spettabile clientela, quelli che viva Brunetta e a morte i fannulloni. Aspettiamoci dunque tante faccine arrabbiate e tanti licenziamenti per giusta causa di faccine corrucciate. Dottor Piovani, mi dica lei: dobbiamo ridere? Non so, è una cosa da ridere? Io sono confuso. Vorrei apporre a questo post una faccina con espressione "confusa" ma non la trovo.
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