Per anni nel pubblico impiego Cgil e Cisl sono andate d'amore e d'accordo. Anche i rispettivi segretari di categoria (Carlo Podda e Rino Tarelli) venivano spesso considerati come una cosa sola, magari anche per la loro somiglianza fisica. All'Aran, al Dipartimento Funzione pubblica, al Tesoro, venivano in genere nominati in coppia: Podda e Tarelli, Tarelli e Podda.
Adesso, dopo la rottura sindacale che si è consumata nei giorni scorsi, la coppia si è sciolta. Cgil e Cisl hanno preso due strade diverse, la prima ha respinto la proposta del ministro Brunetta, la seconda l'ha accolta, e a questo punto fra le due sigle rischia di aprirsi una competizione durissima, per contendersi voti e tessere. Un primo assaggio di quello che potrebbe accadere lo stiamo avendo sin d'ora, su internet.
Sul sito della Fp-Cgil è stato caricato un video in cui Carlo Podda spiega le ragioni del suo sindacato. Podda parla agli iscritti della Cgil, ma poi si rivolge anche "alle lavoratrici e ai lavoratori non iscritti alla Cgil", ovvero ai militanti di quelle "nostre organizzazioni sorelle, io continuo a chiamarle così, la Cisl e la Uil del pubblico impiego, che hanno voluto aderire a questa intesa per motivi che io non riesco materialmente a comprendere". E poi continua chiedendo a quelli della Cgil, "di fare uno sforzo insieme con tutte le lavoratrici e i lavoratori, anche con quelli iscritti alla Cisl e alla Uil, per dire no a questo accordo. Partecipate alle assemblee, informate i lavoratori: le tv e i mezzi di informazione di massa ufficiali non lo faranno. Partecipate agli scioperi che saranno comunque fatti".
Un messaggio che ricorda vagamente il proclama dell'8 settembre 1943 ("...le forze italiane reagiranno ad eventuali attacchi da qualsiasi altra provenienza").
Quando quelli della Cisl hanno visto questo video, si sono arrabbiati parecchio. Non tanto Tarelli, che negli ultimi giorni sembra essersi messo un po' in disparte (ormai si aspetta solo l'ufficializzazione del suo nuovo incarico), quanto il suo imminente successore Faverin. Il quale ha inviato una prima risposta mettendo a sua volta in rete un documento intitolato "La Cisl a testa alta", e anche un volantino con gli slogan "Non ci spaventano le critiche. Non ci spaventano le denigrazioni. Non ci spaventano gli attacchi gratuiti".
E anche in questo caso il pensiero va al Maresciallo Badoglio: il nuovo nemico non viene nominato, ma a buon intenditor...
La guerra è guerra. I lavoratori di altre categorie ci sono abituati. Nei metalmeccanici, per fare un esempio, il conflitto fra Cgil e Cisl è una pratica quotidiana. I dipendenti pubblici però fino a oggi non conoscevano questo genere di asprezze fra "organizzazioni sorelle". Forse d'ora in poi dovranno farci il callo.
A meno che...
A meno che non arrivi qualcuno a salvare l'unità sindacale del pubblico impiego. E questo qualcuno può essere una persona sola: Giulio Tremonti. Ne parleremo nei prossimi giorni.
domenica 26 ottobre 2008
La guerra è guerra: comincia la competizione fra Cgil e Cisl
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