martedì 14 ottobre 2008

La canna da pesca di Brunetta: il badge fa da esca e i giornalisti abboccano

I giornalisti sono come pesci che abboccano all'amo. Ma a differenza dei pesci, quando si trovano un amo infilzato nella gola godono come pazzi.
Ieri il ministro Brunetta ha lanciato la sua lenza a Palazzo Chigi, all'ingresso principale della Presidenza del Consiglio. Ha invitato la stampa per celebrare la solenne inaugurazione dei tornelli, si è messo in posa davanti ai fotografi esibendo agli obiettivi il suo badge, ha fatto il segno della vittoria con la mano, ha annunciato l'apertura di "una nuova stagione" per il pubblico impiego italiano.

La grande maggioranza dei lettori/telespettatori italiani avrà pensato: "Finalmente anche negli uffici pubblici si mettono i varchi elettronici, finalmente si controlleranno le entrate e le uscite degli statali, finalmente quei fannulloni la smetteranno di andare a fare la spesa invece di lavorare". Qualcuno avrebbe dovuto spiegare che in realtà i tornelli esistono da tanti anni in quasi tutta la pubblica amministrazione italiana. Che Palazzo Chigi era semmai una (ingiustificabile) eccezione, e che questa novità presentata in pompa magna dal ministro interessa solo qualche centinaio di persone, più qualche altro centinaio che lavora nelle altre sedi della Presidenza sparse per Roma. Mentre per gli altri centinaia di migliaia di statali il badge esiste già da una vita.
Sarebbe stato anche il caso di spiegare che l'attivazione dei tornelli non basta a garantire un reale controllo delle presenze, come hanno testimoniato in passato le tante inchieste televisive sugli impiegati che arrivano, "strisciano" per finta e poi se ne vanno a parcheggiare l'auto o per andare a passeggio.
Infine, sarebbe stato giusto forse ricordare che il nuovo sistema di varchi elettronici installato alla Presidenza è anche il frutto del lavoro lasciato in eredità dal governo Prodi.

Tutte queste cose sarebbe stato bene raccontare, per spiegare correttamente agli italiani quello che succede. Ma i giornalisti se ne sono dimenticati. In compenso sono andati nei bar intorno a Palazzo Chigi per chiedere ai baristi se si attendono un calo d'affari. I baristi ovviamente hanno risposto: "Non cambierà niente".

Appunto. Sembra sempre che cambi chissà che cosa, invece non cambia niente. Su questo tema segnalo un articolo messo in rete da ilmessaggero.it

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Forse si fa un po' di confusione tra marcatempo elettronico e tornello. Col marcatempo elettronico (strisciata di badge) ma senza tornello, il sistema di rilevazione delle presenze ormai universale nella PA, è effettivamente possibile registrare l'entrata e poi andarsene per i fatti propri, sapendo che poi si può rientrare senza ulteriori "striciate". Il tornello deve, o dovrebbe, rendere impossibile proprio questo: posso sì marcare senza entrare e uscire subito dopo, ma quando poi rientro dopo aver parcheggiato la macchina o preso il caffè devo marcare ancora se voglio entrare... e lì casca l'asino, perché se non marco il tornello non si apre e una seconda marcata d'ingresso è un'anomalia che non passa inosservata e va al più presto corretta. Col che, in teoria, il giochetto "entrata e uscita" non può funzionare.

Poi se dei dipendenti ingegnosi trovano il modo di eludere anche il micidiale tornello non lo so... la prigione al 100% a prova di evasione non esiste.

Pietro Piovani ha detto...

Tutto vero. Però il modo di evadere esiste. Basta lasciare aperto un ingresso secondario, un corridoietto, una porticina. Si striscia, si passa il tornello, poi si va via dall'altra uscita. Succede in molte amministrazioni.

Za-la-mort ha detto...

Scusate, ma l'equazione presenza in ufficio = produttività è verificata o no? O si tratta di perbenismo di facciata, di non voler dire una semplice verità: che cosa producono davvero i pubblici dipendenti? E quali? I medici del SSN o gli operai degli arsenali? Gli sportellisti INPS o gli esperti degli uffici legali dei vari ministeri? Mi stavo divertendo a leggere un documento sulla "produttività" prodotto dall'Agenzia delle Entrate, un testo che tradisce tutta la difficoltà di adattare categorie macroeconomiche pensate per il mercato all'attività della PA e si perde in paroloni come valore aggiunto, ponderazione, tempo unitario di produzione ecc. ecc. senza riuscire a rispondere ad una sola delle domande che ho posto.
Non v'è traccia di un'analisi del rapporto fra personale addetto al frontoffice e personale addetto al backoffice, come non c'è traccia, nelle linee d'azione del ministro, di idee certe e definite su come risolvere la vexata quaestio, se non attraverso affermazioni legislative che sono mere petizioni di principio, servizi fotografici come quello da lei citato, ad usum delphini, e comparsate televisive. La linea vera è stata ed è: fare cassa, restringendo il reddito reale di un buon numero di italiani e dare i circenses in pasto agli allocchi che se li bevono.

Anonimo ha detto...

ha ragione pietro: si entra dal tornello e si esce e si rientra dall'ingresso-uscita del pubblico. Sono 25 anni che uso il badge... il resto è affidato alla coscienza, all'interesse ed alla voglia di ogni lavoratore, pubblico o privato che sia. Se avessero voluto cacciare gli sfaticati esistono leggi in vigore da sempre. Daltronde chi deve cacciare il fannullone il dirigente fellone che percepisce 250 mila euro l'anno senza l'impegno, anzi l'obbligo di dover raggiungere un obiettivo? Chi sono i dirigenti superpagati? Tutti figli della politica partitica e i fannulloni sono i loro lacchè. Tutte falsità di regime! Oggi i dirigenti statali possono sforare il tetto dei 250 mila euro ed al "soldato" qualunque viene tagliato lo stipendio di almeno ed oltre 300 euro mensili. Stipendi da fame nonostante il diverse amministrazioni i risultati si possono quantificare.
Si tratta quindi di pura propaganda politica da parte di chi conferma la legislazione ed i contratti in vigore facendoli apparire rivoluzioni di sistema e come novità introduce il taglio dell'incentivo. Senza incentivo e con un "congruo" aumento ti 5 euro per vacatio contrattuale ed una quarantina di euro elemosinate dal nuovo contratto... è la fine del pubblico impiego: proprio ciò che questa neo destra vuole. Il fallimento del pubblico e la privatizzazione dei servizi. I cittadini guardano il tornello e non considerano che tra qualche mese dovranno pagare le "supposte". Auguri Italia: grande futuro per le cicale italiane!