Ieri è stata una giornata storica. Per la prima volta da quando nel pubblico impiego esiste la contrattazione, Cgil Cisl e Uil hanno preso strade diverse. Di fronte alla nuova proposta del governo, la Cisl ha deciso di dire sì, la Cgil ha scelto di dire no, la Uil ha preferito dire una cosa che ancora non si è capita bene ma che ha occhio e croce, pare, forse, probabilmente sarebbe un ni. L'unità sindacale è finita. I ministri Brunetta e Sacconi hanno conseguito una prima vittoria (la spaccatura del fronte confederale) e forse conseguiranno anche la seconda (la firma dei nuovi contratti nazionali).
In estrema sintesi, i contenuti di questo accordo si possono riassumere così: riguardo ai fondi per la contrattazione integrativa, il governo si impegna a rivedere il taglio fin qui previsto; riguardo ai contratti nazionali, i sindacati (quelli che firmano) danno un sostanziale via libera agli aumenti offerti dal governo, cioè 60 euro lordi sul salario tabellare e 10 euro lordi sul salario variabile. Nei prossimi giorni proveremo a dare una valutazione oggettiva del documento (che intanto potete leggere qui). E cercheremo di capire se le diverse posizioni assunte dai tre sindacati siano motivate solo dalla ricerca degli interessi dei lavoratori o anche da interferenze politiche. Perché, comunque la si pensi, è chiaro che la trattativa a questo punto ha assunto un significato politico che rischia di prescindere dalle buste paga dei lavoratori.
C'è anche un'altra cosa che speriamo di fare nei prossimi giorni. Come qualcuno saprà, di recente le riunioni sindacali sono state investite da una clamorosa e inedita ventata di trasparenza. I resoconti delle sedute stilati dall'Aran sono stati pubblicati su internet, e addirittura l'incontro del 14 ottobre è stato filmato dalle telecamere e diffuso dalla Fp-Cgil (chi vuole divertirsi lo trova qui). Ebbene, siamo molto curiosi di vedere come sono andate le cose nella lunga e confusa giornata di trattative che si è svolta ieri, prima all'Aran e poi con Brunetta nella sede della Funzione pubblica.
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