sabato 11 ottobre 2008

Sempre a proposito di Presidenza: e il contratto?

Quelle venti righe sui tornelli a Palazzo Chigi pubblicate dal Messaggero di ieri non hanno provocato la reazione solo dello Snaprecom (di cui al precedente post). Anche un altro sindacato autonomo si è rivolto a me, in questo caso inviandomi una lettera (fra l'altro molto educata). Il sindacato è la Flp, la lettera è quella che riporto di seguito:

Gentile dr. Piovani,
ho letto il suo articolo pubblicato sul Messaggero di oggi 10 ottobre, pag. 51 relativo ai tornelli a Palazzo Chigi.
Nello stesso si afferma che lo Snaprecom ha fatto una lotta contro i tornelli in PCM. Sicuramente lo Snaprecom è il primo sindacato della PCM (è presente solo in PCM), chi scrive è segretario Nazionale della FLP - Federazione Lavoratori Pubblici e Funzioni Pubbliche, federazione maggiormente rappresentativa in vari comparti, compresa la PCM dove è il secondo sindacato autonomo con una percentuale di rappresentatività superiore a CGIL e UIL.
Ma precisazioni a parte in allegato troverà delle note con le quali abbiamo dichiarato lo stato di agitazione del personale della PCM e il successivo ricorso allo sciopero poiché non viene rinnovato ai lavoratori della PCM il contratto di lavoro da 35 MESI, INFATTI I LAVORATORI DELLA PRESIDENZA SONO GLI UNICI DIPENDENTI PUBBLICI A NON AVER AVUTO IL RINNOVO DEL CONTRATTO - GLI UNICI.
Credo che anche questa notizia meriti pubblicità.
con viva cordialità
Lauro Crispino


Il signor Crispino ha ragione. Il mancato rinnovo del contratto alla Presidenza del Consiglio è un fatto che meriterebbe maggiore pubblicità. Mi permetto però di aggiungere una considerazione personale. Come già scrissi in un vecchio post, se i dipendenti della Presidenza del Consiglio si trovano in questa situazione, dipende anche dal fatto che hanno voluto separarsi dal contratto dei ministeri. Se non ci fosse stata la scissione, oggi avrebbero il loro contratto rinnovato come tutti i loro colleghi ministeriali. Invece hanno scelto di mettersi in proprio, convinti che così avrebbero ricevuto chissà quale trattamento privilegiato. La loro ambizione è quella di far riconoscere alla Presidenza lo status di "organo costituzionale", e ottenere così stipendi in linea con quelli dei vicini di casa di Montecitorio.

Ambizione legittima? Può darsi. Per adesso però l'unico risultato raggiunto è stato quello di non vedere neanche uno straccio di aumento a tre anni dalla scadenza del contratto.
Un tempo si diceva: "L'unione fa la forza". Nella Bibbia c'è scritto che "due sono meglio di uno, perché se uno cade l'altro lo aiuta a rialzarsi". Oggi l'unità sindacale non è più di moda, e si tende a pensare che sia più facile difendere i propri interessi isolandosi in un comparto-nicchia, organizzandosi in sindacati autonomi, o magari affidandosi soltanto alle trattative individuali lavoratore-dirigente.
Ma io domando: sono più forti i 2 mila dipendenti della Presidenza, o un milione e 200 mila lavoratori della Scuola? E la voce di uno Snaprecom o di un Sipre riuscirà mai a farsi sentire come quella di Cgil, Cisl e Uil, con i loro milioni di iscritti?

2 commenti:

Anonimo ha detto...

"Ma io domando: sono più forti i 2 mila dipendenti della Presidenza, o un milione e 200 mila lavoratori della Scuola? E la voce di uno Snaprecom o di un Sipre riuscirà mai a farsi sentire come quella di Cgil, Cisl e Uil, con i loro milioni di iscritti?"

CREDIMI: SONO PIU' FORTI I 2.000 DIPENDENTI DELLA PRESIDENZA!!!

COMPLIMENTI PER L'ARTICOLO DI OGGI.

Anonimo ha detto...

Gentile Dr. Piovani, dopo il suo articolo sui 600 euro di aumento per i dipendenti della presidenza, che non ci sono stati, e non ci saranno, vorrei che scrivesse che nemmeno il contratto è stato fatto dopo 4 anni e che nessun arretrato si è ancora avuto.
Così informiato l'opinione pubblica che era contro i dipendenti della presidenza
grazie