lunedì 6 ottobre 2008

Qualche retroscena a proposito di Domenica In, della Cgil e della Cisl

Sempre a proposito di "Domenica In". Quando i sindacati hanno ricevuto l'invito a partecipare alla trasmissione, si sono posti la domanda che tutti si pongono in questi casi: è meglio andare o non andare? La risposta non è mai facile. Se si sceglie di partecipare, si rischia di farsi coinvolgere in un umiliante alterco dove tutti fanno una brutta figura. Se si sceglie di non partecipare, si rinuncia ad esprimere il proprio punto di vista, e spesso il conduttore si vendica avvisando il pubblico: "noi li abbiamo avvisati, ma loro hanno preferito non presentarsi".
Alcuni scelgono di non andare. Guglielmo Epifani, per esempio, ha sempre detto no a Porta a Porta, come Vespa non manca mai di sottolineare.

Domenica scorsa invece i rappresentanti di categoria di Cgil e Cisl hanno deciso di andare. Ma è stata una decisione sofferta. Prima di dire sì, Carlo Podda ha anche chiesto un parere a un esperto di comunicazione. Il consulente ha spiegato a Podda che "Domenica In" viene visto mediamente da 3-4 milioni di telespettatori, in maggioranza elettori di centrodestra quindi presumibilmente non simpatizzanti della Cgil. Scegliendo di partecipare al programma, Podda avrebbe avuto poco da perdere: avrebbe parlato soprattutto a persone che non aderiscono al suo sindacato, quindi se anche le cose fossero andate male non avrebbe potuto perdere consensi.

Anche la Cisl ha scelto di accettare l'invito. Ma, a sorpresa, non ha mandato il segretario di categoria Rino Tarelli. E' stato Tarelli stesso a farsi da parte, preferendo lasciare il posto al suo segretario aggiunto Giovanni Faverin.
E' stato quasi un passaggio di testimone. Fra non molto tempo Tarelli lascerà il suo incarico. E il suo successore sarà proprio Faverin.

Così Podda e Faverin sono arrivati negli studi della Rai. Si è accesa la lucetta rossa sulla telecamera e il dibattito è cominciato. E qui i due validi sindacalisti hanno scoperto, con loro grande sorpresa, come funzionano queste discussioni da talk-show-nazional-popolare. Gli spettatori a casa non lo sanno, ma in realtà il programma segue un copione prestabilito. Ci sono degli autori che hanno scritto in precedenza non solo le domande, ma anche le risposte! Alle spalle della telecamera scorre un "gobbo", cioè un cartellone luminoso che suggerisce tutte le battute al conduttore e ai suoi ospiti. (Il sospetto in effetti poteva venire anche al telespettatore che sta a casa: come avrebbe fatto altrimenti Giletti ad azzeccare quasi tutti i nomi dei suoi ospiti?)
Insomma Giletti, la Zanicchi e tutti gli altri l'altro giorno stavano leggendo un copione. Praticamente recitavano. Le risposte dei sindacalisti invece erano realmente improvvisate.

L'ultima cosa curiosa è successa fuori onda, a dibattito finito. Terminata la lite in diretta, Vittorio Sgarbi è stato visto avvicinarsi a Carlo Podda con grande cordialità. Ha provato a scherzare e ha chiesto pure un numero di telefono. Quelli della Cgil saranno anche tanto cattivi, ma un rapporto con il sindacato può sempre fare comodo.

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