Come per gli enti locali, anche per le quattro agenzie fiscali il nuovo contratto dovrebbe essere firmato a fine mese. I contenuti dell'accordo sono già abbastanza definiti. L'aumento medio in busta paga sarà di 117 euro lordi mensili, cifra che (in proporzione allo stipendio di partenza) corrisponde ai 101 euro già ottenuti dai ministeriali.
Sarà un contratto, per così dire, di transizione. Sia i sindacati sia le amministrazioni hanno deciso di rinviare le questioni più critiche al contratto del prossimo biennio. Del resto, non si poteva pensare di prendere decisioni importanti senza la copertura di un governo nel pieno dei suoi poteri.
Pur di chiudere subito l'accordo (e portare al più presto gli aumenti nelle buste paga) entrambe le parti hanno per il momento accantonato le loro richieste più impegnative. Perciò questo contratto non adotterà le misure normative più severe che le agenzie chiedevano in materia disciplinare. Ma non ci sarà neppure una misura che invece stava molto a cuore ai dipendenti: lo spostamento sul salario tabellare (la parte fissa dello stipendio) di una quota del salario accessorio (la parte variabile, legata alla produttività).
Per capirci: oggi i premi di produttività pagati alle Entrate sono calcolati in percentuale sulle risorse che l'agenzia riscuote grazie agli accertamenti fiscali; ma siccome una parte di queste riscossioni può essere ormai considerata un fatto acquisito, anche una parte dei premi si può spostare per sempre nello stipendio fisso.
L'idea era stata parzialmente accolta dagli stessi vertici delle agenzie, ma è mancato il consenso del ministero dell'Economia. Se ne riparlerà al prossimo contratto, con il prossimo governo.
Per questo contratto intanto l'appuntamento è fissato per venerdì 29 all'Aran.
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