Il signor Fabrizio Francescone, dipendente dell'Agenzia delle Entrate, mi scrive per segnalare una lacuna nei miei precedenti post: non ho mai sottolineato che i sindacati autonomi, pur sparando a zero sui contratti nazionali firmati da Cgil-Cisl-Uil, li firmano poi anch'essi alla chetichella. Fanno così da sempre gli arrabbiatissimi delle Rdb-Cub, fanno così i sindacati "di comparto" come il Salfi alle Agenzie fiscali.
Loro, gli autonomi, rispondono accusando le regole della rappresentanza sindacale. La legge infatti dice: chi non firma i contratti nazionali viene poi escluso dalle trattative per i contratti integrativi. Ecco perché - spiegano - siamo costretti a mettere la nostra sigla su accordi che non ci piacciono.
La legge sulla rappresentanza sindacale (quella che misura la rappresentatività non solo sul numero di tessere, ma anche sui voti espressi da tutti i dipendenti nelle elezioni delle Rsu) fu voluta da Franco Bassanini e Massimo D'Antona nel 1997.
Ho inserito la lettera di Fabrizio Francescone fra i commenti di un post dedicato alle Agenzie fiscali.
venerdì 2 maggio 2008
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