giovedì 8 maggio 2008

Renato Brunetta, il nuovo ministro della Pubblica amministrazione

In un certo senso, lo avevamo profetizzato.
"... la pratica se la ritroverà sul tavolo il prossimo ministro della Funzione pubblica, che sia Pietro Ichino o Renato Brunetta"
avevamo scritto in un post del 22 febbraio scorso. In quel momento sembrava una battuta, invece è andata proprio così.

Ichino c'è andato vicino a occupare la poltrona di ministro, se è vero come si dice che Berlusconi gliel'ha offerta e lui l'ha rifiutata. Brunetta è diventato ministro per davvero, e proprio al posto giusto: funzione pubblica e innovazione tecnologica.

Brunetta è un professore molto competente in materia di politiche del lavoro. E' veneto, è di Forza Italia, è un economista di stampo fortemente liberista, le sue opinioni sul pubblico impiego le ha espresse chiaramente negli anni passati e le ha ribadite senza ambiguità durante la recente campagna elettorale. Su questo blog le abbiamo riferite in due precedenti post.

In estrema sintesi: secondo Brunetta negli ultimi undici anni i dipendenti pubblici hanno avuto aumenti troppo generosi, e nei prossimi cinque sarebbe il caso di bloccare gli stipendi.

Fino a oggi abbiamo sempre visto i ministri della Funzione pubblica assumere il ruolo di avvocati degli statali all'interno del governo, mentre i ministri dell'Economia di solito cercano di limitare il più possibile la spesa per il personale. E questa volta che succederà? Vedremo il professor Brunetta battere i pugni sul tavolo del suo collega Tremonti perché conceda più soldi ai dipendenti pubblici?

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