Come era prevedibile, Giulio Tremonti ha ritirato il decreto cosiddetto delle cartolarizzazioni. Cioè quel provvedimento che ogni anno quantifica le risorse da distribuire ai dipendenti del Tesoro e delle Agenzie fiscali per i premi di produttività.
Il decreto era stato firmato da Padoa-Schioppa pochi giorni prima di lasciare il ministero. In realtà Padoa-Schioppa non aveva fatto altro che ricalcare i precedenti decreti emanati da tutti i suoi predecessori, compreso Tremonti (che anzi è stato il primo ad includere nella distribuzione dei soldi anche i dipendenti del Tesoro, oltre a quelli del fisco).
E allora, se tutti i ministri fanno così da dieci anni, come si spiega ora questo ripensamento? Si spiega con il fatto che questa volta la Guardia di Finanza ha deciso di alzare la voce, reclamando una quota del malloppo. E con il fatto che la Corte dei conti ha recepito le proteste dei finanzieri, sollevando una serie di rilievi sul testo del decreto.
Resta da capire come mai la Corte dei conti abbia scoperto i presunti diritti delle Fiamme gialle soltanto adesso, dopo aver certificato per un decennio la legittimità dei precedenti decreti.
Sulla materia, ecco un articolo pubblicato sul Messaggero di ieri.
giovedì 29 maggio 2008
Tesoro e Agenzie fiscali, Tremonti blocca i premi di produttività
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