mercoledì 14 maggio 2008
La Uil della Presidenza protesta
La Uil della Presidenza del Consiglio mi ha scritto una lettera per protestare contro il mio articolo che parlava dei tornelli a Palazzo Chigi. La lunga lettera è stata pubblicata integralmente dal Messaggero.it, con grande risalto e con l'aggiunta di una mia più sintetica risposta. Per motivi che non so spiegarmi, è stata una delle notizie più cliccate del giorno.
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1 commento:
Dirigente di un ufficio pubblico, ho subito stroncato l’abitudine dei miei dipendenti di uscire dall’ufficio per ragioni private (la cd. “pausa caffè”) senza timbrare. Un sindacato mi ha subito scritto che: “sorprende tanta solerte puntualità nel disciplinare una prassi diffusissima in tutta la PA e che ci sembra anacronistico regolamentare in materia tanto severa”, continuando sulle mancate riqualificazioni, e concludendo che: “crediamo che una pausa caffè, tollerata ovunque, possa starci, a conforto di personale i cui più elementari diritti sono calpestati”. Ovviamente ho tenuto duro. Ma se questa è la cultura dei sindacati dei dipendenti, poveri noi!
Io sono convinto che non sia affatto ineluttabile che il pubblico impiego abbia così cattiva fama. Nella vicina Francia i funzionari pubblici sono assai rispettati, e proprio per questo sono anche molto meglio pagati. Ma occorre recuperare l’orgoglio della propria funzione di servitori della collettività, e non essere ricattabili. Quella di pigiare sul pedale del livellamento, di volere tutti pagati e trattati allo stesso modo, è una politica che alla fine si è ritorta fatalmente tutta contro i dipendenti pubblici.
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