domenica 19 ottobre 2008

Le voci che girano su Brunetta, su Bonanni, sui tagli alla produttività e sulla stampa

Pur preferendo raccontare le notizie sicure e verificabili, ogni tanto vale la pena di soffermarsi anche sulle voci.

Per esempio, gira voce che presto il governo potrebbe fare qualche concessione economica ai dipendenti pubblici. Non sui contratti nazionali, bensì sui fondi per i premi di produttività. I tagli previsti dalla manovra potrebbero essere parzialmente reintegrati, forse con un emendamento alla Finanziaria da presentare nei prossimi giorni in Parlamento.

Sempre secondo certe voci, il parziale ripensamento del governo sarebbe il frutto delle pressioni che la Cisl sta facendo sul ministro Sacconi. Ma anche il Giulio Tremonti pare che abbia aperto un canale di dialogo con i sindacati.

Le voci dicono che i sindacati stanno puntando su questi ministri per aggirare l'ostacolo Brunetta. In particolare sempra che i rapporti fra Brunetta e Raffaele Bonanni siano molto peggiorati. Dopo tante aperture di credito e tante dichiarazioni concilianti, il segretario della Cisl negli ultimi tempi ha assunto un atteggiamento molto più energico nei confronti del ministro (questa non è una voce, è un fatto). Qualcuno dice che Bonanni si sia reso conto di non poter sostenere la linea del dialogo e della trattativa di fronte ai suoi iscritti del pubblico impiego, i quali sono sempre più scontenti per le misure del governo in materia di personale. Qualcun altro pensa invece che il vero motivo di divisione siano i tagli alle deleghe sindacali (che per un sindacato significano soldi e forza lavoro) voluti dal ministro. Qualcun altro ancora pensa che Bonanni abbia deciso di tenere duro da una parte (il pubblico impiego) per poter mollare da un'altra (la trattativa sulla riforma dei contratti nazionali, dove la Cisl è su posizioni ormai distanti dalla Cgil); in altre parole, Bonanni avrebbe scelto di andare allo scontro con Brunetta e allo stesso tempo di andare all'accordo con Sacconi.

Un'altra voce che gira, è che la carta stampata dopo tanti elogi potrebbe diventare improvvisamente critica nei confronti del ministro Brunetta.

Saranno vere queste voci? Non lo so, sono voci, e io non sono in grado di confermarle né di smentirle. Ma sono sicuro che per saperne di più basterà avere qualche giorno o qualche settimana di pazienza.

1 commento:

Anonimo ha detto...

L'incompetente e il disonesto (intellettualmente) Brunetta.
Gentile Dottor Piovani,
molti accaniti sostenitori del Ministro della Funzione Pubblica - più sprovveduti che mai! - nelle loro incitazioni del tipo "Dài Brunetta! Forza Brunetta! Dài, sei tutti noi! e altre amenità del genere…” - non si rendono conto di esagerare nel dare addosso ai dipendenti statali. Purtroppo, costoro, dimenticano una verità elementare: una struttura amministrativa, se veramente è ciò quello che afferma essere il ministro della PA - cioè del tutto inefficiente, non può cambiare e migliorare da un mese all'altro, ma ha necessità di tempi lunghissimi. E’ del tutto evidente che il ministro è in malafede; ma se fosse solo malafede sarebbe il minimo: la cosa grave invece è che ci troviamo di fronte ad un incompetente, le cui braccia sono state improvvidamente sottratte alla terra o al mare; ci togliamo ovviamente il cappello davanti ai contadini o ai pescatori che hanno il nostro rispetto e la nostra ammirazione per la loro bravura e competenza. In realtà, il ministro è solo il consapevole complice di una operazione mediatica (questa sì ben orchestrata) che ha per obbiettivo l’annientamento della credibilità dei dipendenti dello Stato, (buoni e cattivi) e dei loro rappresentanti (sindacati) che forse meritano davvero un tale tipo di attacco. Ma una cosa sono i sindacati, altra cosa è il personale; a fronte di una parte minima di persone poco serie nel pubblico impiego, ve ne sono tantissime altre che hanno speso - e spendono! - la propria vita al servizio della Pubblica Amministrazione. E onestamente non meritano affatto un trattamento del genere.E anche per il Sindacato, ritengo che Brunetta Sbagli. Fa bene Bonanni a prendere le distanze. Il vento cambierà presto Ah! A proposito! Io non sono un dipendente statale, ma un lavoratore del privato. Spero che questo piccolo contributo possa servire ad avviare un minimo di riflessione, soprattutto per coloro che si accaniscono senza motivo contro i pubblici dipendenti. Un saluto a tutti, a Lei e al Messaggero che ha già ospitato una parte di queste considerazioni.